Dopo tanto tempo, a grande richiesta, ecco un post
arandom, scritto rigorosamente coi piedi!
Sveglia alle 7, un’ora abbondante necessaria a rendermi
conto su che pianeta mi trovavo, poi alle 8:20 di corsa
in stazione a prendere il treno. Tutti schiacciati,
manco a dirlo; non aveva alcuna importanza che il
macchinista non sapesse guidare il treno (cosa ci vorrà
poi a guidare un treno), perché non c’era sobbalzo che
potesse farci cadere, tanto eravamo compressi l’uno
addosso all’altro. Il cielo benedica l’inventore
dell’iPod, Potente Strumento di Isolazione Totale.
Sono arrivato fino a Lambrate, a quanto pare il luogo
più centrale che l’Alessandra riesca a raggiungere da
sola. Doveva stampare dei curriculum, peccato che
l’internet point non avesse Word 2012 e il documento
DOCX non siamo riusciti ad aprirlo.
Poi siamo tornati in centro, Luca si è iscritto al suo
esame (perché lui a casa non ha internet... ma adesso
che ci penso, non poteva iscriversi all’internet point
invece che in università?), e tra un cappuccino e
l’altro erano già le 11:30. Al che Alessandra doveva
tornare indietro, perché alle 12 inizia a lavorare.
Siamo andati a fare un po’ di shopping (“scusi, ma non
ci sono i jeans di Victoria Beckham?”), poi da
McDonald’s a mangiare.
Excursus letterario: le giuggiole.
Se vi sembra esagerato spendere 12,8 euro per mangiare
da McDonald’s, fate come noi: ragionate in giuggiole.
Un euro equivale a 4,7 giuggiole. 12,7 euro sono solo 2
giuggiole e 7! Tutto vi sembrerà più economico se
calcolerete i prezzi in giuggiole! Giuggiola: la valuta
dell’estate.
Fine excursus
Cercando di non pensare a quali droghe potessero
esserci nei nostri panini (giuggiole?), ci siamo
rifugiati alla Ricordi, dove ci ha raggiunto Pietro
(infuriato, perché non lo avevamo avvisato subito che
eravamo a Milano). Dopo aver coperto allegramente tutti
i cd di Britney Spears con ogni copia disponibile del
greatest hits delle Spice Girls, e dopo aver appurato
che spendere 100 euro per avere la serie completa di
Fantaghirò in dvd sarebbe un vero affare (se ragioniamo
in giuggiole, poi!), siamo tornati in superficie,
svaccati sui gradini del duomo. Pietro era un po’ in
ansia, perché lui aveva un “permesso esame”, non
sarebbe stato il massimo se qualcuno lo avesse visto
nullafacente a 50 metri dal posto di lavoro... dato che
non stava molto bene, aveva deciso di andare a casa a
pranzare (un riso in bianco per la precisione), per
evitare di mangiare le solite schifezze in giro e stare
male il giorno dell’esame. Non si sa bene come, siamo
finiti da Spizzico.
A questo punto è arrivata Diana CON I CAPELLI LISCI.
Stai un sacco bene, tra l’altro! Dopo che Pietro se n’è
andato a fare il suo esame, eccoci pronti per un altro
giro di shopping alla ricerca delle scarpe con gli
strap. Da Athletes World (“dove ci hanno regalato le
scarpe?”) ci ha raggiunto anche la Valentina, per
aiutarci a scegliere le scarpe dell’inverno; senza
strap, di fatto.
Poi siamo andati a recuperare Marco in Duomo, che ha
dato il cambio a Luca... cercavamo una felpa, abbiamo
trovato delle cuffie stilosissime; le voglio
assolutamente, rosse!
Infine: i jeans validi. Modestamente li avevo
adocchiati subito, peccato non si allacciassero. Ma
abbiamo la targa (479 BOOTY FLARE), non ci scapperanno!
Ultimissima tappa: la Standa! Di fatto le pesche erano
acerbe e le percoche avevano un colore insolito.
Compriamo l’uva? Ma di fatto anche no dai...
Comunque, gli highlights della giornata sono stati
fotografati: